Gualdo Casacastalda, che succede?

GUALDO TADINO – Calcio nel caos? Ancora presto per dirlo, ma è certo che le parole del presidente del Gualdo Casacastalda Fabrizio Rinaldini riportate dal sito eccellenzacalcio.it non lasciano ben sperare. Prima la notizia dell’addio di Daniel Mancini, a cui la società di Largo Angelo Barberini aveva affidato i propositi di rinascita dopo la retrocessione dalla serie D dello scorso anno, notizia poi rientrata con la decisione del bomber di continuare con la maglia biancorossa. Poi la partenza certa di Dario Colombi, destinazione Voluntas Spoleto e di Sebastian Rodolfo Guerrero.

Dopo Simone Frasca e Lorenzo Riommi, ecco quindi che la società ha perso altri tasselli importanti arrivati ad inizio stagione. E’ un “andamento non positivo“, quello che sta portando la società a cambiare dal punto di vista tecnico, ma si intravedono anche questioni di natura economica. Ed è quello che preoccupa di più. Del resto Rinaldini è chiaro: “Da inizio anno ci sono venuti a mancare gli introiti che avevamo preventivato negli abbonamenti e negli incassi domenicali. Non ci giriamo intorno – ha detto il presidente a eccellenzacalcio.it.
Non sappiamo quanto si sia preventivato nel bilancio alla voce “abbonamenti e incassi domenicali” di una squadra di Eccellenza, ma certamente non può essere una cifra talmente importante da giustificare la partenza di giocatori importanti e addirittura da far “ridiscutere l’aspetto economico” per quanto riguarda i rimborsi dei giocatori.

Un progetto, quello della fusione tra Gualdo Calcio e Casacastalda, iniziato tre anni fa in serie D con propositi completamente opposti a quelli attuali. Propositi che ormai vertono sul raggiungimento della salvezza nel campionato di Eccellenza.
Quest’anno il progetto era quello di ricreare entusiasmo, anche aiutati dal fatto di avere moltissimi giocatori gualdesi in rosa, ma evidentemente, secondo quando dichiarato da Rinaldini, ciò non è bastato. Del resto questa è una piazza non tanto diversa dalle altre italiane: l’entusiasmo si crea se si vince, a prescindere dalla carta d’identità di chi scende in campo. Così è sempre stato e così sarà sempre. A maggior ragione in una città e in una tifoseria, che hanno visto cambiare il nome e i colori sociali in cambio di un progetto molto ambizioso, che poi non si è rivelato tale. Non molto delicato, quindi, scaricare le responsabilità di una stagione che non sta andando bene, sul pubblico che non si è visto.

Venerdì si chiuderà comunque il mercato e vedremo se il direttore generale Roberto Balducci riuscirà a rinforzare una rosa che, classifica alla mano e nonostante le tante prestazioni ‘belle a vedersi’, è nei fatti pericolosamente invischiata nella zona playout del torneo di Eccellenza.

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Redazione Gualdo News
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