Loreti: “La corrente a Serrasanta? Chiedo accertamenti sull’opera”

GUALDO TADINO – Domani sabato 10 dicembre, con l’accensione della croce, verrà inaugurato il nuovo impianto che porterà l’illuminazione all’antico Eremo di Serrasanta. A Mara Loreti, esponente del WWF, la cosa però non va giù e arriva la protesta sotto forma di un esposto, che segnala l’opera come bisognosa di “accertamenti tendenti a stabilire se i lavori siano stati eseguiti nel rispetto della normativa ambientale, edilizia e urbanistica”.

Sono stati già costruiti due enormi basamenti di cemento – recita l’esposto – di 50 centimetri di diametro e di 10-12 metri di altezza. Quello ubicato a 1300 metri di quota è ben visibile a distanza e compromette gravemente la bellezza del paesaggio. Uno di questi due pali inoltre insiste all’interno del bosco di faggio, all’interno di una radura. Queste opere in cemento dovrebbero fornire di energia elettrica il Rifugio Serrasanta, di proprietà privata. Rifugio che non rappresenta per gli escursionisti e i frequentatori della montagna un punto di ristoro e tanto meno di pernottamento. Resta aperto nei fine settimana solo nei tre mesi estivi, in quanto raggiungibile per strada ripida e non protetta, non individuata dalle mappe catastali”.

Secondo la Loreti, i manufatti vengono a ricadere in un’area paesaggisticamente vincolata, nonché nel sito d’importanza comunitaria, SIC IT5320014 “Monte Nero e Serra Santa”. Ecco quindi la richiesta di sopralluoghi atti a stabilire la regolarità del tutto.

Noi del mondo ambientalista – dice Mara Loreti – non siamo contrari ad interventi atti alla riqualificazione dell’ambiente, ma devono essere progetti di pubblica utilità, condivisi all’interno del territorio e non proposti e realizzati nel totale silenzio. Il  patrimonio naturale è di tutti i cittadini gualdesi e dell’Umbria tutta. Non è solo l’associazione WWF, in questo Comune, ad avere nel proprio statuto la difesa dell’ambiente, eppure non abbiamo visto altra voce levarsi a protesta nei confronti di questo intervento veramente impattante per il paesaggio“.

Palese il riferimento alla Comunanza Agraria Appennino Gualdese, alla quale è stata riconosciuta la gestione e la titolarità dell’uso civico: “Dobbiamo forse pensare che si stia proponendo come un’aggregazione favorevole a qualsiasi intervento in Aree SIC delle nostre montagne? Quell’Eremo è nel cuore di tutti i gualdesi, per la presenza di una speciale Chiesa, anche se l’utilizzo del rifugio è davvero limitato. Non abbiamo protestato troppo per il transito di veicoli sulla strada che conduce all’Eremo, strada non esistente a catasto e quindi sottoposta a divieto di transito. Adesso si arriva a voler addirittura la corrente elettrica, ma per cosa? Esistono pannelli solari, esistono sistemi sottotraccia, c’è il gruppo elettrogeno, sufficiente per quei pochissimi giorni estivi di permanenza. Non va dimenticata neanche l’ecologica e romantica candela di cera.”

I soldi spesi – termina la Loreti – ben 195 mila euro, avrebbero portato il sorriso in tante famiglie e avrebbero di certo visto il mondo illuminato. Non solo una Croce. La Chiesa non può ostentare ricchezza, sperperi , la Chiesa di Papa Bergoglio non di certo. Tanto meno la Regione del Poverello d’Assisi“.

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Redazione Gualdo News
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